Il cinema

UN MITO: Alba Rohrwacher al Festival di Venezia 2010. Anno in cui abbiamo lavorato assieme

Nel luglio del 2010 ho fatto una stupefacente quanto casuale esperienza cinematografica partecipando a Sella Sant’Agnese, altura sopra Gemona, alla lavorazione del film Missione di pace, nella parte di un prete ortodosso, Padre Vasilij. Otto giornate indimenticabili dove ho avuto a che fare con uno staff di persone squisite dalla prima all’ultima. La regia è di Francesco Lagi ed è considerata opera prima anche se lui aveva già diretto Gigio Alberti in un bellissimo episodio del film 4-4-2 prodotto da Paolo Virzì ed affidato a quattro giovani registi: Michele Carrillo (Meglio di Maradona), Claudio Cappellini (La donna del mister) Francesco Lagi, appunto (Balondòr) e Roan Johnson (Il terzo portiere). Sul set ho avuto la fortuna di conoscere Silvio Orlando, già da me molto apprezzato, che si è confermato persona disponibile e di grande umanità ed Alba Rohrwacher di cui ero già grandissimo ammiratore, giovane donna intelligentemente impegnata che unisce grazia e delicatezza ad uno straordinario talento artistico. Personalmente la considero la migliore e più versatile tra le attrici italiane, opinione suffragata oggigiorno da tutti i media. Non a caso è stata premiata nel 2008 e 2009, due anni consecutivi, con il David di Donatello, equivalente italiano del Premio Oscar. Ha vinto il Ciak d’oro 2010 e 2011 (ho potuto votare anch’io, naturalmente per lei) ed il Nastro d’argento 2011. Ribadendo la squisitezza di tutto lo staff, ricordo tra gli interpreti Francesco Brandi, il simpatico cantautore Bugo e tra i tre attori, pescati dal teatro, Mariano Pirrello e Aram Kian,  soprattutto Francesco detto “Ciccio” Colella uno dei più stimati attori teatrali emergenti, pupillo di Luca Ronconi, sotto la cui direzione ha lavorato per lustri prima al Teatro di Roma e poi al Piccolo di Milano. Persona molto aperta, abbiamo condiviso le giornate conversando molto amichevolmente e ne conservo un ottimo ricordo.

Alba Rohwacher che in questo caso ha scattato lei stessa la foto allungando il braccio (perbacco, anche fotografa!):

Silvio Orlando:

“Ciccio” Colella:

Evidenzio con piacere che Ciccio, detto Francesco, che mi aveva confidato di non essere mai stato a Trieste, vi è capitato proprio a novembre 2010, protagonista nella parte di Renzo de “I promessi sposi alla prova” di Giovanni Testori a cui ho ovviamente assistito. Abbiamo così potuto simpaticamente incontrarci nel dopo spettacolo.

Bugo, cantautore (esibitosi al teatro Miela di Trieste il 20.11.2011):

Il regista Francesco Lagi, particolarmente compiaciuto per la mia performance artistica:

L’aiuto regista Vincenzo Mineo, persona tanto gentile quanto capace, braccio destro di Francesco Lagi. In entrambi, emblemi della semplicità e tranquillità, mai percepito neanche un attimo di irrequietezza, neanche dopo dieci ore o nelle scene girate in piena notte. Per ogni scena, anche girata 20 volte o più, ci è stato sempre detto, 20 o più volte: “per favore” ad ogni ciak e “grazie” ad ogni stop.

Gli otto preti ortodossi con al centro Padre Sava, al secolo Bozidar Smiljanic, attore molto famoso in Croazia:


Ancora una foto con Alba in un momento di relax. Di lei si troveranno altre notizie nella sezione “I miei miti”:


Il film è stato presentato alla 68esima Mostra del Cinema di Venezia, il 9 settembre 2011, fuori concorso nella sezione Settimana della Critica riscuotendo unanime consenso. Tutta la stampa nazionale ha evidenziato i dieci minuti di applausi. Con Giulio, Franco ed Alviano, in quattro dei preti ortodossi, abbiamo potuto salutare calorosamente tutti quelli che erano stati nostri colleghi ad eccezione di Alba che era nella giuria internazionale, la stessa ragione per cui, con lei tra i protagonisti, la pellicola era fuori concorso. Ricordo che nel cast c’erano, tra gli altri, anche lo stimatissimo Filippo Timi in una particolare interpretazione di Che Guevara ed Antonella Attili, ma non erano presenti nelle giornate in cui abbiamo lavorato noi (preti).

Pellicola nelle sale dal 28 ottobre 2011, trailer visibile in vari siti tra cui  http://www.mymovies.it/film/2011/missionedipace/  Tra le foto ufficiali, apparsa anche sulla recensione pubblicata dal Piccolo:

Alba con Filippo Timi, una rivisitazione spiritosa del Che:

Nell’intervista ai protagonisti delle inquadrature riguardano persino me. Visibili su:

www.comingsoon.it/Film/Scheda/Video/?key=48722-7282#video (per facilità applicare copia e incolla).

Mentre sullo stesso sito www.comingsoon.it/Film/Scheda/Trama/?key=48722&film=Missione-di-pace si trovano recensioni e trailer.

Non so se potrà sembrare strano, ma sono rimasto tanto entusiasta da questa esperienza che non intendo più ripeterla. La ritengo talmente piacevole che un’altra mi deluderebbe sicuramente. La cortesia di tutto lo staff ( tra l’altro l’esiguo numero di persone con soli sei attori favoriva la socializzazione tra tutti), la prelibatezza dei pasti, il divertimento di un’appetitosa grigliata preparataci (tutti presenti) dai contadini del posto in una calda serata estiva con Matteo alla chitarra e Franco alla fisarmonica, mangiare una fetta di anguria assieme ad Alba Rohrwacher seduti sulla panca di pietra di una chiesetta isolata in cima ad una montagna. Tutto questo, come recita uno spot pubblicitario non ha prezzo, meglio fermarsi e tenersi il buon ricordo prima d’incappare in una delusione, considerando le tante cose che ho da fare e la cronica mancanza di tempo.

Devo dire la verità di essermi concesso immediatamente una piccola deroga, ma soltanto per fare un favore ad un amico, Giulio Kirchmayr, uno dei preti ortodossi. Fantastificio, la casa di produzione da lui fondata, organizzava un documentario diretto da Tullio Bernabei insigne documentarista, ed assieme ad Andrei Mavrouchin, guarda un po’ un altro prete di “Missione di pace”, siamo andati a dare una mano. Andrei interpretava un tecnico ed io uno speleologo avanti lettera, Andrea Fernetich, anche se poi dai titoli di coda mi è sembrato che fossi identificato con un Kralj, Luca od Antonio, mi sfugge. Poco male, in ogni caso tutti e tre perirono il 28 ottobre 1866 in quella che venne chiamata la grotta dei morti mentre erano impegnati nella ricerca di una via che portasse al percorso sotterraneo del fiume Timavo. La mia è perciò un’apparizione piuttosto breve ed anzi, la scena in cui, molto realisticamente, ho rischiato di morire davvero durante una discesa nelle profondità carsiche decisamente troppo azzardata, non è stata neanche montata. Il documentario, “Grottenarbeiter”, è nondimeno molto bello. E’ stato trasmesso più volte da Sky ed in tanti mi hanno riferito di avermi visto, ma io praticamente non guardo la televisione, figuriamoci Sky, per cui ci vuole un abbonamento. L’ho visto però al teatro Miela in occasione di una giornata europea contro lo spreco dell’acqua (9.11.2011).

SITO IN ALLESTIMENTO ANDRA’ COMPLETATO

Alba. Coppa Volpi al Festival di Venezia 2014: miglior attrice protagonista


Con Alba Rorhwacher
Con Alba Rorhwacher
Con Silvio Orlando
Con Silvio Orlando
Con "Ciccio" Colella

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *